Parliamo di confetti

Bianchi, rossi, verdi, azzurri, rosa. Col cuore di mandorla, di nocciola o, seguendo gli ultimi trend gastronomici, di pistacchio, di rum e pera, di pastiera napoletana. Parliamo dei confetti: piccoli chicchi ricoperti di zucchero, immancabili durante i matrimoni e cerimonie in generale. Pochi conoscono la storia dei confetti, le loro origini, le vicende, le curiosità che li hanno portati ad essere il simbolo per eccellenza di feste e celebrazione.

Le origini dei confetti

La parola confetti deriva dal latino conficiere ovvero “confezionare, fabbricare”. Non a caso: pare infatti che fosse già diffusa nell’antica Roma l’usanza di celebrare nascite e matrimoni con frutta secca avvolta in uno strato di miele.

Altre fonti, invece, fanno risalire l’origine dei confetti all’impero bizantino e a un certo Al Razi che, per rendere i suoi preparati officinali meno amari, li ricopriva con un guscio dolce.

Nel Medioevo, l’espansione genovese nelle Canarie e a Madera la produzione e la disponibilità di zucchero crebbe e, con lui, anche il suo impiego in pasticceria.

La vera e propria moda dei confetti dovrà però attendere ancora due secoli, ovvero quando lo zucchero, esportato nel Nuovo Mondo, tornerà in Europa per essere raffinato nelle città di Bologna e Anversa. Vezzo di regnanti e signorie, durante il Rinascimento i confetti verranno apprezzati da molti nobili al punto che, si narra, alle nozze tra Beatrice d’Este e Ludovico il Moro vennero serviti 300 chicchi dorati e confettati.

Perché la mandorla nei confetti ?

Ma perché proprio la mandorla è diventata per tradizione l’anima del confetto? Al di là del suo facile reperimento, si consideri poi, sostengono alcuni, il valore simbolico di questo frutto: simile all’ogiva in cui sono storicamente rappresentati il Cristo e la Vergine, la mandorla sarebbe infatti icona di verginità. Nulla di più appropriato per le feste nuziali.

Curiosità sui confetti

Dopo averne ripercorso le origini ecco infine tre curiosità sui confetti:Durante il Rinascimento toscano, per placare l’insaziabile appetito dei fiorentini, furono emanate alcune leggi che vietavano di “confettare”, ovvero di mangiare confetti, abitudine che veniva riproposta in maniera smisurata;

  • Il detto, ormai in disuso, “aver mangiato i confetti di Papa Sisto” è analogo al più noto “arrivare come un fulmine a ciel sereno” e fa riferimento all’episodio durante il quale il Pontefice, stanco delle diatribe tra le fazioni patrizie romane, per impartire loro una lezione di sicura efficacia, ne invitò una rappresentanza a pranzo e, durante la degustazione dei confetti, mostrò loro le torri da cui pendevano, impiccati, i loro seguaci;
  • Luisa Spagnoli, prima di diventare una importante firma della moda italiana, fondò insieme a Francesco Andreani, Leone Ascoli e Francesco Buitoni la Perugina, casa dolciaria inizialmente impegnata nella produzione di confetti.
  • Conclusioni

    Abbiamo visto che dietro a questi chicchi colorati o bianchi e dolci apparentemente semplici, si nasconde una storia lunga, fatta di simbologie e credenze tutte da scoprire. Nel prossimo articolo parleremo del significato dei confetti. Nel frattempo, date uno sguardo alla sezione dedicata e seguiteci su Facebook!