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Dopo avervi parlato delle varianti di torrone che esistono nel mondo, oggi ci concentriamo su quelle italiane. Sapete che esistono diverse tipologie di torrone da Nord a Sud della penisola? Ecco le più famose.

L’Italia è il Paese dove l’odore salato del mare e boschivo delle montagne si mischia all’odore di una cultura gastronomica tanto variegata da far impallidire il mondo. Produttori italiani che da nord a sud della Penisola trasformano pochi e semplici ingredienti e ne creano capolavori: è il caso del torrone, in cui mandorle, nocciole, noci, pistacchio, cioccolato incontrano miele zucchero e albume d’uovo realizzando un connubio di sapori che almeno una volta nella vita è doveroso assaggiare.

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Sapete che anche in Italia esistono numerose varianti di questo dolce tanto amato? Ebbene sì, dal Piemonte alle Marche, dalla Sardegna alla Lombardia, passando per Veneto e Campania, la tradizione del torrone è molto radicata e ogni regione ha la propria. Ecco una panoramica delle più famose varianti di torroni italiani.

Torrone Piemontese

Grazie alla nocciola Tonda Gentile delle Langhe, la Nocciola Piemontese IGP, contribuisce nel sapore e nel profumo alla produzione del torrone che si presenta asciutto al tatto, friabili al taglio e tenace alla mastificazione, con un dolce aroma di miele.

Torrone Lombardo di Cremona

Nato il 25 ottobre del 1441 per le nozze di Maria Visconti e Francesco Sforza, il torrone di Cremona è la variante più classica: l’aggiunta di vanillina e aromi lo rende più morbido rispetto alle altre tipologie. La curiosità riguarda proprio le nozze: pare che in quel giorno questo dolce venne preparato e servito a forma dell’alta torre della città – il Torrione – da cui secondo alcuni potrebbe derivare il nome del torrone.

Torrone Mandorlato Veneto

Il torrone veronese, detto anche mandorlato è caratterizzato, come dice il nome, dalla presenza di mandorle come unico ingrediente. Pare che la ricetta originale risalga addirittura al XIII sec ai tempi della signoria degli Scaligeri a Verona.

Torrone di Camerino

Nelle Marche troviamo il friabile di Camerino, dal colore del miele e caratterizzato da una presenza forte di mandorle tanto da essere circa il 60% del totale.

Il torrone d’Abruzzo

La variante abruzzese del torrone si presenta molto simile a un croccante: composto da mandorle intere tostate o nocciole, zucchero, cannella e frutta candita è di colore scuro non troppo dolce e molto compatto.

Torroncino di Alvito

Questo particolare torroncino del Lazio si presenta sotto forma di piccoli rettangoli e sono prodotti in tre tipologie: classico, pasta reale e croccantino. Ogni versione conserva però una caratteristica fondamentale: la soffice pasta reale al sapore di mandorla con copertura di cioccolato finissimo.

Il torrone della Campania

In Campania, come sappiamo, la tradizione del torrone è molto radicata. Infatti, ne esistono parecchie versioni che vanno dal classico di mandorle a nocciole miste, al croccante ricoperto di cioccolato, passando per “il torrone dei morti” che ha una ricetta tutta sua.

La versione calabrese

Conosciuto anche come torrone di Bagnara IGP, è un dolce tipico calabrese che a seconda della copertura può essere di zucchero caramellato che cristallizza in superficie o di cacao amaro. La sua particolarità? L’assenza di albume.

Il torrone siciliano

La versione sicula del torrone è una forma di rombo o rettangolo il cui ingredienti principe è il sesamo. I siciliani lo chiamano “cubbaita” che pare derivi dall’arabo “Qubbiat” , ossia “mandorlato”.

La variante sarda

Il nostro excursus sulle principali varianti di torrone italiane termina in Sardegna, in particolare a Tonara in provincia di Nuovo dove il torrone è lavorato in grandi blocchi e prevede l’utilizzo di albumi e miele, rigorosamente sardi, arricchito con mandorle, nocciole e o noci. Grazie al miele, questa variante acquista il colore dell’avorio.

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